Trasformare i dati del web in un nuovo bene comune: al via il progetto WEBFARE
WEBFARE, è il progetto di ricerca condotto in collaborazione tra Politecnico di Torino e Università di Torino. Coordinato congiuntamente da Tania Cerquitelli, docente presso il Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico, nel ruolo di co-principal investigator e da Maurizio Ferraris, docente presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, nel ruolo di principal investigato
Il progetto WEBFARE affronta una delle sfide più urgenti del nostro tempo: trasformare il capitale dei dati in un capitale umano, restituendo alle persone il valore che esse stesse generano con la loro vita digitale.
“L’obiettivo è porre le basi per una nuova valorizzazione dei dati – commenta Tania Cerquitelli – una valorizzazione che ponga al centro le persone e costruisca un equilibrio tra tecnologia, società e conoscenza. Vogliamo dimostrare che i dati, se usati in modo etico e consapevole, possono diventare una forza generativa, capace di creare valore condiviso e opportunità per la società. L’intelligenza artificiale, quando è responsabile e inclusiva, non separa, ma unisce: trasforma l’innovazione in benessere comune”.
Il DAUIN sarà protagonista sviluppando una piattaforma innovativa per la raccolta e la gestione trasparente dei dati, offrendo agli utenti il pieno controllo sulle informazioni condivise. Grazie al “data pedigree”, ogni dato sarà tracciabile e verificabile, contribuendo a creare un ecosistema digitale più partecipativo e sostenibile, in cui persone, comunità e istituzioni possano collaborare e beneficiare della conoscenza generata. Il progetto mira anche a valorizzare i dati attraverso l’uso di algoritmi di intelligenza artificiale responsabili, capaci di interpretarli in chiave etica e inclusiva. Questi strumenti permetteranno di sviluppare servizi più equi e accessibili, come l’estensione dell’accesso al credito e alle polizze assicurative, contribuendo a ridurre le disuguaglianze. In questa visione, i dati diventano beni comuni e l’intelligenza artificiale uno strumento per costruire un’economia più giusta, trasparente e condivisa, dove il valore generato non si misura solo in termini economici, ma nel benessere collettivo che produce.
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