Categoria: Seminari e Convegni
Stato: Corrente
25 giugno, ore 13.00-14.00

L’estetica dell’invisibilità nell’era digitale: privacy, anonimato e deepfakes

Centro Nexa su Internet & Società, Politecnico di Torino, Via Boggio 65/a (1° piano) e Online

Seminario L’estetica dell’invisibilità nell’era digitale: privacy, anonimato e deepfakes, tenuto dal Dr. Remo Gramigna .
Il seminario è il 123° incontro del ciclo Nexa Lunch Seminar.

Quando: 25 giugno 2025, ore 13.00 - 14.00
Dove:In presenza: Centro Nexa su Internet & Società, Politecnico di Torino, Via Boggio 65/a (1° piano)
Online: https://didattica.polito.it/VClass/NexaEvent

Relatore: Dr. Remo Gramigna (Università di Torino)

ABSTRACT: Questo studio esplora le profonde implicazioni delle immagini sintetiche generate dall’intelligenza artificiale generativa, prestando particolare attenzione ai limiti e alle possibilità dei deepfakes nell’ambito della cultura visiva contemporanea. Com’è ormai noto, il neologismo “deepfake” indica dei contenuti generati attraverso l’intelligenza artificiale che, partendo da contenuti reali (immagini, fotografie, video, ecc.) genera dei contenuti che pur sembrando veri, sono falsi. Questa nuova tecnica è in grado, dunque, di creare delle immagini molto fotorealistiche (inclusi video e imitazioni vocali) che danno l’impressione, per fedeltà di rappresentazione, nitidezza dei tratti e “densità figurativa”, di trovarsi di fronte a reali fotografie, o video ed audio autentici.
Il presente lavoro esamina il processo di generazione dei deepfakes, sottolineando il passaggio da una logica di creazione “one-to-many” ad una logica “many-to-one”, fondata sull’uso e la manipolazione di ampi set di dati e sullo spazio latente. La ricerca mette in luce questioni critiche come le sfide epistemologiche e legali legate all’originalità e alla proprietà intellettuale, discute il significato socio-culturale dell’autenticità, il rapporto di “rimediazione” tra vecchi e nuovi e la tensione estetica che si genera attraverso il divario fra accuratezza visiva e distorsione dell’immagine.
Tra le varie applicazioni dei deepfake, mi concentrerò in modo più circostanziato sulle tecniche di invisibilità e di anonimizzazione che questa tecnica riesce a realizzare. Pertanto, esaminerò un caso specifico dove il deepfake viene usato come forma di camouflage digitale. Discuterò del documentario “Welcome to Chechnya” (Benvenuti in Cececia, 2020) diretto da David France per dimostrare come il deepfake possa venire usato come tecnica di invisibilità nell’era digitale e come forma di anonimizzazione dell’identità personale. L’argomentazione presentata in questo lavoro suggerisce, dunque, che esempi di questo tipo mettono in discussione la narrativa dominante intorno ai deepfakes e mette in evidenza alcune possibili applicazioni etiche e potenzialmente inaspettate di questa nuova tecnologia.

BIO: Remo Gramigna è ricercatore in tenure track (RTT) presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino, dove insegna semiotica. Laureato in Scienze della Comunicazione a Roma e in Semiotica a Tartu, studia in Estonia (University of Tartu). Consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Semiotica e Studi della Cultura presso lo stesso Ateneo con una tesi sul problema filosofico del segno e della menzogna in Agostino. È stato Research Fellow presso l’Università di Tartu, Visiting Scholar presso l’Università di Siena e redattore della rivista internazionale Sign Systems Studies. Ha pubblicato numerosi saggi su riviste e pubblicazioni nazionali e internazionali, soprattutto sulla storia della semiotica. Si interessa anche di semiotica generale e semiotica della cultura, di teoria dei linguaggi e dei testi, di semiotica della manipolazione e dell’inganno. Tra le sue principali pubblicazioni, Augustine’s theory of signs, signification, and lying (De Gruyter, 2020).

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